Vuoi non fare un Trebbia con la portata dello scarico della vasca da bagno? Certo che sì, in fin dei conti è stato (a marzo del 2019!!!) il tuo ultimo fiume con un minimo di frizzantezza! Fatto in una giornata fantastica, con 3 gradi e del nevischio! E allora pronti via, aderisci!
Tanto ora vivi tra Parma e Reggio, quindi sei anche comodo, no? Esci a Piacenza e ti becchi col gruppo, no?
Assolutamente No! Perché la barca ce l’hai ma è gonfiabile e anche la sacca del kayak ce l’hai a Novara! Quindi, si torna a Novara, in treno, sabato pomeriggio, tre cambi, dopo il lavoro. Carletto mi convoca domenica mattina alle 8.00 in sede per prendere il kayak e alle 7.58 lui è già lì con la moka sul fuoco! Prima meraviglia della giornata! Grazie Carletto!
La barca viene scelta con il solo solito criterio ferreo: “aspetta un attimo che guardo se nella blackjack ci sto dentro senza bestemmiare!” “Vuoi il casco integrale?” “No, non me lo merito!” “Vuoi il paraspruzzi nuovo?” “No, lo voglio vecchio!” Si passa da Corbetta per recuperare Giamba e Anna e il viaggio con loro passa in un lampo. Poi, alle 11, pronti a Marsaglia con tutti gli altri fantastici già lì dal sabato a provare la discesa e a festeggiare alcolicamente e cinghialisticamente il compleanno di Zoldy: Zoldy, Sandro, Paolino, Ciro, Sandro, Karim, Matteo e il Pota.
Il sole giustamente manca, ma i sorrisi e la simpatia di tutti sono i soliti! E già pensi che potrai anche fare 3 bagni, ma già ne è valsa la pena. Dall’emozione ci si infila subito la giacca d’acqua al contrario (e non è la prima volta), scoprendo così che non è più scomoda di quando la infili dritta! Il Pota ci mette parternamente una pezza, segnalandomi l’errore e senza imbalsamarmi di insulti… I racconti della giornata precedente già mandano l’adrenalina a mille: Zoldy sabato è naufragato in galleria e il racconto è epico:
scene di oscurità, disperazione, fiumi che scorrono verso monte (ah, sì?!) e poi pagaie e kayak che escono dall’oscuro e pericoloso budello senza l’occupante appena festeggiato. Scene che rimandano subito a Fantozzi a Courmayeur, quando arriva a fine pista a pelle di leone dopo aver dichiarato di essere campione di sci!
Peccato essere lì solo dalla domenica. Avrei potuto fare qualche minchiata anche io al sabato!
Via che si parte! Male. Il Minera, anche lui poco più che neofita, dimentica il paraspruzzi obbligando Pota – Uber a un doppio tragitto Marsaglia – Bobbio.
Comunque si parte! Acqua poca ma sufficiente per scendere bene ed è bellissima. Nonostante la mancanza di sole, il Trebbia è amico, le rapide riescono addirittura a non impensierire neppure me. Scendendo incontriamo il mitologico Mortin, che scende in relax con un gruppo di amici. Io ricevo i soliti utilissimi e mal applicati consigli: dai pancia, stai avanti, guarda dove vuoi andare… per i primi 10-15 secondi! e Ciro che mi dice di non guardare mai il controroccia e io allora… lo ignoro (il controroccia, non Ciro!)
La discesa prosegue in un ambiente bellissimo, tra rapide, laghetti e relax, con Paolino che racconta che presto diventerà anche svolazzante con un corso di parapendio. Il divano… fa sempre schifo al CCN!
Incontriamo un istrice bellissimo su un roccione scosceso, forse più in difficoltà di Zoldy in galleria il giorno prima. Lo vediamo anche nuotare e concludiamo che se la caverà anche senza il nostro aiuto di trasbordo sulla sponda comoda. A proposito: come è che l’avremmo trasbordato?
Si arriva alla fatidica galleria, che piuttosto che farla in kayak scaverei con le unghie una trincea in Cecenia, i temerari la fanno e la dominano! Proprio tutti?
Purtroppo Bobbio si avvicina e io sono ancora asciutto. Già si vede in sponda destra la sagoma del Pota pronto a onorarci. Non va bene! Allora ultima rapida. Se passi a destra arrivi al baule delle macchine ci arrivi in ciabatte, quindi scegliamo la sinistra. Se passi a sinistra devi ricordarti perlomeno di essere su un kayak e poi scegliere anche (difficile, eh?!) se stare a destra o sinistra di un sasso. Io non ho scelto. L’epilogo umido è stato fotografato dal rapace Pota e inviato a tempo zero come necrologio su whatsapp.
Evviva, il dado è tratto e il bagno è fatto!
Si ritorna a Novara domenica alle 20, alla mattina treno per Milano alle 6.05 a Novara per iniziare i 3 cambi per il rientro in ufficio previsto per le 10. Non è andata proprio così, nell’ordine: ritardo a Novara, coincidenza saltata a Milano, cambio biglietto, altro treno per Parma, coincidenza saltata a Parma, 2 ore di attesa per il successivo treno, ritardo, in ufficio a 12.10. Grazie Trenitalia, ma soprattutto: GRAZIE CCN!!!!
Ricky Olivani