“E wallà, anche il river trip di quest’anno è volato che quasi manco te ne accorgi”, penso su un treno mentre vado a lavoro in una rovente città di intonachi, asfalto e cattivi odori. Penso alle acque azzurre del Soča e a quelle rapide che mi fan paura tanto quanto mi attraggono.
Certo siam partiti in gran carriera: coda infinita su Milano, cena al sacco che manco in guerra con una sorta di gara master chef delle torte salate, due temporali ad accompagnare il bagno notturno in tenda di alcuni nostalgici delle tende anni 90. Il venerdì tutti in acqua sul tratto I-II che parte dal campeggio. Le millantate acque azzurre grazie ai rovesci di cui sopra si trasformano in una broda primordiale che ricorda un po’ un nesquik alla sabbia. Pace, bello uguale, formiamo una corazzata di canoe colorate. All’ingresso delle cave alcuni sbarcano lanciandosi in un trekking violento con canoa in spalla altri proseguono nel tratto delle cave e dello slalom. Sbarcheranno in tempo per godersi un’altra storming-doccia, nel mentre in campeggio si improvvisano insalate proteiche a base di uova, pomodori e poi uova, uova, un cetriolo. Quando ricompaiono sole ed acqua cristallina scatta l’idea: Koritnica, andiamo ragazzi!!! Caduti, tanti, ma non perdiamoci d’animo e non sfociamo nello splatter, siamo qui a divertirci!
Memori del pomeriggio precedente il giorno successivo tutti in massa sul tratto alto! Un Déjà vu ma anche da qui comunque emergiamo dopo 4 potentissime ore. Spartan race di trasbordo sulla rapidona con imbuto per 3/4 del gruppo, eroici i più strong che dopo aver aiutato a trasbordare si lanciano in rapida pennellandola come crema spalmabile sul pane. Gli stessi al pomeriggio si fan pure la IV bassa, idoli. Serata con cena e a seguire “sagra della crava” locale con tanto di gara maschia al suon di traino di ciocchi di legno pesantissimi. Il CCN si inserisce prepontente non vincendo la competizione ma solo perché arrivato tardi e la Lasko iniziava a farsi sentire. Il giorno successivo autogestione pre-partenza con Katarakt per i più temerari, Gole-Slalom, IV bassa e Koritnica per gli instancabili. Il “gruppo svacco” opta per San Carlo e birretta vista Soća che comunque ci sta pure quello.
Bilancio finale:
Rotte quattro canoe (una verrà riconvertita a scolapasta), persa una pagaia, rotte due. Una spalla è uscita per qualche ora, voleva vedere il mondo là fuori, poi diligentemente è rientrata dal suo eroico padrone. Trasbordi, tanti, ho perso il conto (almeno per quanto riguarda me, che mi riconfermo come la gran visir di tutti i fifoni). Divertimento e momenti memorabili al solito troppi, difficili da conteggiare.
Ah, abbiamo scoperto che gli “idrosbirri” locali sono particolarmente invidiosi e promuovono generose multe. Toccati dalla triste sorte 7 soci: “Coraggio ragazzi, pensate che alla fine sono solo 20 birre in meno ❤️”
Chiara Vallese PhD
Ebbene, non ho le ferie. Non posso partire. Poi il Pota mi dice che c’è una macchina che parte il venerdì pomeriggio. Ci spero. Niente. Non c’è..
Poi il messaggio che non ti aspetti da Marina, che in torrente non va, e mi chiede info. Dopo un paio di gg è fatta, siamo in 2. Poi Paolino è costretto a rientrare prima dalle ferie e diventiamo in 3. Poi Romeo, che anche lui non va in torrente ma nemmeno in canoa, si unisce e via. Il team del venerdì pomeriggio è fatto. Venerdì partenza con angoscia. Marina si è chiusa fuori casa e con le chiavi in garage. Tutto si risolve ed alle 14 siamo in autostrada. Dopo 6 ore siamo in campeggio. Mentre parcheggiamo le notizie non sono delle migliori. Si narra di una mattanza in fiume, comprese pale e barche rotte, ed una spalla uscita. In aggiunta Sandro che rientra in Italia per una spia della macchina accesa, pioggia a dirotto da 2 giorni con tende che non tengono l’acqua. Non il massimo come inizio. Nonostante tutto la cena è pronta perché qualche anima pia (brave tutte!!!!!!!!!!!! ) si è occupato di prepararla, birretta e via. La convivialità del CCN la conosciamo tutti. Tanta roba. Il giorno dopo finalmente siamo pronti per andare in fiume. Siamo 24-25 persone, che spettacolo. Ci si divide in 4 gruppi ben distanziati. Personalmente è una stecca. Stimiamo un paio di ore con sbarco direttamente in campeggio. 4 ore dopo non siamo ancora arrivati: – Tanti bagni tra chi sviene da una parte e chi abbraccia una roccia dall’altra (parte J ); – Chi trasborda una rapida in 30 minuti al posto di fare imbarco comodo in 10 minuti; – Barche abbandonate e nascoste sotto le frasche da recuperare; – Altre pale rotte, tra cui una mia che ha ceduto davanti cotanta bellezza di acqua, e tanto freddo per qualcuno ancora che patisce l’effetto dei bagni. Insomma, mattinata discretamente interessante. Qualcuno decide per una quarta bassa nel pomeriggio. Personalmente sono stanco. Cerco proseliti per una eventuale Koritnica serale. Nada, andiamo a bere che è meglio. Ore 17 dopo un paio di medie e qualche aperol Fabietto dice “Ciro, koritnica adesso o ci facciamo un altro giro?”..rispondo senza indugi che preferirei fare un altro giro. Il Pota sornione origlia e sorride “fate la Koritnica?”..”pota, tu la faresti?”. Detto fatto e l’ebrezza dell’alcol lascia spazio al piacere di una serale. Squadra fatta. Pota, Fabio, Ciro a cui si aggiunge Kiki col suo barchino. Che fiume ragazzi. Ma che bello. Uno spettacolo della natura. Mentre scrivo ho davanti gli occhi l’avvicinarsi della bruma serale con questa foschia che porta con se qualcosa di magico. Un po’ come gli allenamenti di luke skywalker dal maestro yoda. Per la cronaca, faccio una cravatta con barca a monte e sono costretto a camminare barca alla mano. Il Pota gode perché la birra, che devo ancora pagargli, sarà più abbondante dell’acqua che ho dovuto togliere dalla barca. Super kiki. Grande discesa. Unica cosa l’angoscia di rientrare velocemente perché sta venendo giù il diluvio ed ho lasciato i finestrini abbassati della macchina. La sera scorre via tra un servizio lento, una mangiata importante di Cevapcici e Fabietto che regola i conti con il ristorante a colpi di bottiglie di grappa. Vedere materiale foto/video per quanto il CCN ha saputo fare alla sagra di paese. Marco Zanzo sugli scudi. La domenica che non ti aspetti. Tratto sifoni qualcuno, avete letto bene, Paolo Massi e David decidono per il tratto dei sifoni! quarta bassa e Kortinica qualcun altro, team gole più slalom per me, Piero, Fabietto ed Aldo. Acqua bellissima. Discesa molto divertente. Fabio apre. A metà io ed Aldo ci facciamo un eskimo dopo essere stati sparati via senza nemmeno passare dal VIA. Arriviamo allo slalom, vorrei fermarmi. Sotto Alpin Action ad aspettarci tutto il CCN che non è sceso in acqua. L’onta che avrei subito nel fermarmi lì è troppa. Faccio lo slalom. Un po’ di tensione ma alle fine è un gran bel tratto. Tutti e 4 lo facciamo senza intoppi e, come dice Aldo, “La facciamo morta – morta e via”. Sbarco esattamente sotto il cartello fatidico. Sto paio di ciuffoli che faccio l’ultimo passagginoJ. Tempo di ricongiungersi con gli altri allo sbarco della quarta bassa e si rientra. E vabbe’, qualcuno ci ha messo gli occhi addosso. Vediamo tutto il gruppo letteralmente braccato da 2 pattuglie di rappresentanti della legge, leggasi polizia locale slovena, manco fossero i corrieri più importanti della tratta Colombia Slovenia. Dopo 1 ora e 100 eur di multa cadauno, i 7 vengono lasciati liberi di circolare. Tanti punti di domanda su questo comportamento, posso dirlo con estrema certezza, discriminante ed intimidatorio. Il rientro passa da un buonissimo pranzo, gran hamburger dentro Caporetto, ed un incidente importante che ci tiene fermi a Brescia Est un pochino. Note a margine: – Grazie al mio equipaggio in macchina! – Bravissime tutte le nuove leve. Davvero davvero brave. Bagni ed incertezze capitano a tutti. Forza che siete davvero tutte in grado di praticare questo bellissimo sport; – Grazie a chi ha organizzato ed un grande grazie anche a chi ha montato e smontato il campo. Viva il CCNCiro Annunziata